I CONDILOMI GENITALI

Perché si chiamano creste di gallo?

I condilomi o verruche genitali (per la somiglianza e per la comune causa con le verruche della pelle) dapprima formano delle piccole lesioni rosate poi crescono in modo irregolare e diventano delle piccole escrescenze benigne di pelle dura, a bordo dentellato, da cui il nome popolare di “creste di gallo”. Si localizzano, soprattutto a livello del pene e dei genitali femminili e tendono a cronicizzare. In genere, non provocano dolore ma si ha la percezione di averli e a volte provocano prurito. Il medico le può riconoscere facilmente: se senti delle piccole escrescenze dure intorno ai genitali, è bene chiedergli subito consiglio.

I condilomi genitali sono causati da alcuni Papillomavirus umani (HPV, tipo 6 e tipo 11 responsabili del 90% dei casi). L’HPV è un virus molto diffuso, che può colpire entrambi i sessi. Sono stati identificati ben 45 tipi diversi di Papillomavirus che possono trovarsi sulla nostra cute e nelle mucose. Alcuni – come quelli che provocano i condilomi - sono considerati a basso rischio di tumore ai genitali e al collo dell’utero. Le infezioni persistenti, correlate ai tipi HPV del genere α-papillomavirus, sono invece associate ai tipi ad alto rischio, quindi al pericolo di sviluppare il cancro del collo dell'utero e altri tipi di cancro HPV-correlati. (Per ulteriori informazioni sui Papillomavirus e sui vaccini, vai alla sezione dedicata).

Il contagio dei condilomi avviene per contatto diretto durante i rapporti sessuali non protetti ma non può essere esclusa una trasmissione indiretta, per ripetuto contatto con superfici, indumenti o biancheria contaminata. Tutte le condizioni che causano depressione del sistema di difesa immunitario, come l’eccesso di superalcolici, droghe, il fumo di tabacco ma anche un elevato numero di partners sessuali occasionali, possono risultare fattori favorenti per l’infezione da papilloma virus.

La presenza di lesioni dovute al papilloma virus non possono comunque essere considerate indice di abitudini sessuali sregolate ma soltanto espressione di un’infezione molto comune alla quale la stragrande maggioranza della popolazione maschile e femminile va soggetta. La gran parte in realtà se ne libera in un arco di tempo che varia da 6 mesi a 2 anni, potendo comunque, in particolari condizioni e in caso di fattori favorenti, riattivarsi o costituire una nuova infezione, non esistendo un’immunità definitiva mediante anticorpi specifici. Il tumore del collo dell’utero, in particolare, pur essendo una condizione di grave malattia, viene considerato come una rara evenienza di un’infezione molto comune; tuttavia non è possibile a priori sapere quali delle invece frequenti lesioni a rischio diverrà effettivamente un cancro: per questo motivo il ginecologo è in grado di riconoscerle ed eliminarle evitando comunque ogni rischio di aggravamento. I condilomi invece, anche se costituiscono una lesione sgradevole a vedersi e anche imbarazzante nei confronti del partner (oltre che essere infettivi) non costituiscono l’anticamera di un tumore essendo manifestazioni benigne come appunto le verruche volgari della pelle. 

La terapia è personalizzata, caso per caso e indicata dal medico sulla base di opportuni accertamenti. Può prevedere farmaci ma soprattutto vari trattamenti non farmacologici (elettrocoagulazione, diatermocoagulazione, laserterapia, crioterapia, eradicazione chirurgica).