IL VACCINO È SICURO?

Può sviluppare infezioni? Ci sono effetti collaterali?

Tutti i tre tipi di vaccini per la prevenzione dell’infezione da HPV sono sicuri perché non contengono il materiale genetico virale. Anche il vaccino novavalente non fa eccezione: non contiene particelle di virus, né attenuate né uccise: è composto da una proteina creata in laboratorio (VLP = Virus Like Protein) a quella normalmente presente sul “cappello” del virus. Il sistema di difesa immunitario dell’ospite la riconosce e si immunizza nei confronti del virus portatore di questo “cappello”, producendo anticorpi specifici contro il tipo di virus specifico, neutralizzandone l’azione a tutti i livelli. Nel vaccino anti-HPV sono, inoltre, presenti sostanze cosiddette “adiuvanti” che hanno lo scopo di potenziare l’effetto della risposta del sistema immunitario. In questo modo si può usare una piccolissima quantità di vaccino ottenendo una grande risposta di difesa immunitaria anche da parte delle cellule dell’apparato genitale.

In caso quindi di esposizione naturale al virus, il sistema immunitario dei soggetti vaccinati non si trova spiazzato ma è in grado di reagire subito e di produrre molto più rapidamente gli anticorpi specifici che neutralizzano i tipi di virus HPV inclusi nel vaccino somministrato. La vaccinazione è una scelta lungimirante.

La somministrazione del vaccino anti-HPV può in rari casi provocare febbre, dolore, gonfiore e arrossamento nella sede dell’iniezione. Qualche volta mal di testa e dolori muscolari. Sono tutti effetti transitori e di breve durata, non c’è da preoccuparsi.

 

Nel dicembre 2015, la IPVS (Società Internazionale del Papillomavirus) ha pubblicato una dichiarazione sulla sicurezza dei vaccini anti-HPV ribadendo il buon profilo di sicurezza basato sulle valutazioni e raccomandazioni internazionali. Inoltre, sono ormai innumerevoli i documenti pubblicati sulla sicurezza dei vaccini dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO) e dalla severissima Food and Drug Administration (FDA) americana.