SCABBIA, CHE PRURITO!

È vero che sono le femmine di un acaro a provocarla?

La scabbia è un’infezione parassitaria contagiosa provocata da un acaro, la cui femmina – dopo la riproduzione – penetra nella pelle, scava un galleria e dopo avervi deposto le uova, muore. Si diffonde rapidamente soprattutto negli ambienti molto affollati come ospedali, scuole, caserme etc. Il contagio può avvenire per contatto diretto prolungato con persone già infettate, rapporti sessuali, scambio di biancheria, indumenti od oggetti contaminati, riposo su lenzuola infestate in precedenza da una persona portatrice.

La scabbia provoca prurito intenso, in genere di notte o quando si è accaldati. Il prurito provoca lesioni da grattamento, nella zona dell’ombelico e dei genitali, sulle mammelle, nelle pieghe anteriori delle ascelle, alle mani, negli spazi tra un dito e l’altro, sulla superficie anteriore dei polsi e dei gomiti. Non compaiono, in genere, sul volto. L’infezione si manifesta con vescicole dall’aspetto perlaceo alla fine di un tratto di pelle più spessa che segnala le “gallerie” sottocutanee (cunicoli) scavate dalla femmina dell’acaro nello strato corneo.

Il preservativo non evita il contagio. Se dopo un rapporto occasionale, compaiono delle piccole bollicine lucide molto pruriginose, vai dal ginecologo o al consultorio. La terapia di scelta è a base di farmaci antiparassitari, che devono essere indicati dal medico. La guarigione è rapida e completa, se la cura è tempestiva.