L’ULCERA MOLLE PREDILIGE I MASCHI?

Ma è bene che tutti i partner si controllino.

L’ulcera molle o cancroide è causata da un batterio (Haemophilus ducreyi), a forma di bastoncello, che contagia con maggiore frequenza il sesso maschile e con una forma più dolorosa (nella donna, può essere asintomatica). Nei Paesi Occidentali, questa infezione è rara mentre sono presenti focolai di infezione soprattutto in Africa e nei Caraibi.

Il contagio avviene sempre per via diretta attraverso i rapporti sessuali non protetti.

Nel giro di 3-7 giorni dal rapporto non protetto con una persona infetta, il batterio provoca tipiche lesioni ulcerose, con bordo tumefatto, dolorante e centro molle (da cui il nome dell’infezione) che interessano soprattutto l’area del glande, del frenulo (sottile lembo di pelle che unisce il glande al prepuzio), il perineo e l’area intorno all’ano.

Generalmente è presente un ingrossamento dei linfonodi (linfoadenopatia), monolaterale, con tendenza alla suppurazione e alla formazione di fistole.

Le ulcere provocate dal batterio possono diffondersi per autoinoculazione (se si toccano le ulcere, infatti, i batteri possono trasferirsi sulle dita e da queste diffondersi alla bocca o ad altre aree). La promiscuità sessuale e la scarsa igiene favoriscono il contagio. La presenza di ulcere può predisporre ad altre malattie sessualmente trasmesse.

La diagnosi prevede la ricerca dell’Haemophilus ducreyi nel materiale raccolto dall’ulcera o dal linfonodo. Nei casi più gravi, può essere necessaria l’agoaspirazione del pus all’interno delle ulcere. Il trattamento si basa sull’assunzione di antibiotici, per bocca o per via intramuscolare. Alla fine del trattamento, è indispensabile una visita di controllo. La completa guarigione si ottiene in circa 10-15 giorni. Le ricadute non sono frequenti a meno che il trattamento non sia seguito in modo non corretto.