COME AVVIENE IL CONTAGIO DELL’EPATITE VIRALE?

Il virus colpisce solo il fegato? Quali sono i sintomi?

L’epatite virale causa un’infiammazione del fegato che può essere acuta o cronica. L’infezione può causare lesioni anche a parti dell’intestino (duodeno, digiuno) e ai reni.Il virus penetra attraverso abrasioni o lesioni della cute e delle mucose e, raggiunto il fegato, vi si riproduce in modo intenso. Esistono diversi tipi di epatite virale, le più comuni sono l’epatite virale A, B, C, D ed E, ove ogni lettera indica un ceppo diverso.

 

EPATITE VIRALE A – È un’infezione acuta causata dall’Hepatitis A Virus (virus HAV). Ci si infetta bevendo e mangiando bevande e cibi contaminati, conservati e trattati in cattive condizioni igieniche, molluschi di mare crudi o non cotti a sufficienza e allevati in acque contaminate, verdure o frutta non lavate. Si trasmette prevalentemente per via oro-fecale e quindi anche per via sessuale quando si hanno rapporti orali o anali, soprattutto tra uomini.Ha un periodo di incubazione che va da 15 a 50 giorni. Il virus è presente nelle feci 7-10 giorni prima dell’esordio dei sintomi e fino a una settimana dopo, mentre è presente nel sangue solo per pochi giorni.

Ha un decorso in genere asintomatico, autolimitante e benigno, tuttavia a volte si possono avere forme più gravi con decorso protratto e anche forme fulminanti, rapidamente fatali (0,1-0,3% con punte fino all’1,8% negli adulti sopra ai 50 anni). L’infezione, che dura 1-2 settimane, si manifesta con febbre, malessere, nausea, dolori addominali e ittero, accompagnati da aumento della bilirubina e degli enzimi epatici (transaminasi). In alcuni casi, soprattutto se l’infezione è stata contratta in giovane età, rimane asintomatica. I pazienti guariscono completamente senza mai cronicizzare; pertanto, non esiste lo stato di portatore cronico del virus A, né nel sangue, né nelle feci.

 

EPATITE VIRALE B–Nel mondo è la forma di epatite virale più diffusa, è causata dalHepatitis B Virus(virus HBV). Si trasmette attraverso il sangue infetto (trasfusioni, uso di strumenti infetti, interventi chirurgici e odontoiatrici, agopuntura, pratiche di laboratorio, tatuaggi e piercing eseguiti con strumenti non sterilizzati), i rapporti sessuali vaginali, orali e anali non protetti con persone portatrici del virus presente nello sperma, nel sangue mestruale e nella saliva, durante il parto. Il rischio di contagio per trasfusione, seppur ancora presente nei paesi in via di sviluppo, è stato praticamente eliminato nei paesi industrializzati, in virtù dei controlli effettuati sul sangue donato e ai successivi processi di lavorazione in grado di distruggere il virus.

Considerato che il virus resiste sulle superfici ambientali per almeno 7 giorni, il contagio può avvenire anche per inoculazione indiretta ovvero tramite veicoli contaminati attraverso minime lesioni della cute o delle mucose (spazzolini dentali, forbici, pettini, rasoi, spazzole da bagno contaminate da sangue infetto). Quindi: attenzione a non scambiarsi questi strumenti!

A rischio, dunque, sono i tossicodipendenti, chi pratica sesso non protetto, gli operatori sanitari a contatto con persone infette o che lavorano in laboratorio a contatto con l’agente infettivo; sono a rischio anche i contatti familiari e sessuali di persone infette, e tutte quelle pratiche che prevedono l’uso di aghi e siringhe non sterilizzati, quali tatuaggi, piercing, manicure, pedicure.

Il virus non si trasmette attraverso contatti casuali, strette di mano, abbracci, starnuti o colpi di tosse, allattamento materno. 

Attualmente l’Italia è un paese a bassa endemia di epatite virale B (1% circa di portatori cronici), la trasmissione sessuale rappresenta la modalità più frequente di acquisizione dell’infezione. Notevoli progressi nel prevenire l’infezione da HBV sono stati compiuti negli ultimi trent’anni grazie al miglioramento delle condizioni socio-economiche e all’introduzione nel 1991 dell’obbligo della vaccinazione anti-epatite entro il primo anno di vita. Infine la disponibilità di test sierologici (HBsAg) e biomolecolari (Nucleic Acid Technology, HBV-NAT), sempre più efficaci per l’identificazione dei donatori a rischio, ha reso la trasmissione attraverso la trasfusione o l’emodialisi un evento alquanto raro. 

Il periodo di incubazione dell’epatite virale B varia fra 45 e 180 giorni, ma si attesta solitamente fra 60 e 90 giorni.Soprattutto se acquisita in tenera o giovane età, l’epatite virale B tende a cronicizzare 9 volte su 10. Nel 20% dei casi può progredire in cirrosi epatica nell’arco di circa 5 anni. Il cancro al fegato (epatocarcinoma) è un’altra complicanza frequente dell’epatite cronica, soprattutto nei pazienti che hanno già la cirrosi epatica.

 

EPATITE VIRALE C – È causata dalHepatitisC Virus (virus HCV). Si trasmette principalmente attraverso il sangue infetto e più raramente attraverso i rapporti sessuali. L’infezione si può trasmettere per via verticale da madre a figlio in meno del 5% dei casi.Il controllo delle donazioni di sangue, attraverso il test per la ricerca degli anticorpi anti-HCV, ha notevolmente ridotto il rischio d’infezione in seguito a trasfusioni di sangue ed emoderivati.Non si trasmette con il bacio, con le strette di mano, con i comuni oggetti della vita quotidiana. Il periodo di incubazione va da 2 settimane a 6 mesi, per lo più è compreso fra 6 e 9 settimane.

La maggior parte delle persone infettate (85%) sviluppano un’epatite cronica che nel 20-30% dei casisvilupperà nell’arco di 10-20 anni cirrosi epaticae in circa l’1-4%, successivo epatocarcinoma

In Italia la prevalenza di portatori cronici di virus HCV è dello 0.6-2.5% al Nord e del 2-20% al Sud. Attualmente, nel nostro Paese, i più importanti fattori di rischio per infezione da HCV sono l'uso di droghe per via endovenosa, i rapporti sessuali non protetti con più di un partner , i tatuaggi e i trattamenti estetici, quando non vengano utilizzati metodi efficaci di sterilizzazione e mantenimento degli strumenti. La trasmissione materno-fetale e l'allattamento sono modalità di contagio possibili, ma che si verificano raramente. 

 

EPATITE VIRALE D – È causata dal Hepatitis D Virus (virus HDV).Si può trasmettere attraverso i rapporti sessualinon protettima per la sua moltiplicazione dipende dal virus dell’epatite virale B (per questo viene chiamato virus satellite); l’infezione si manifesta, quindi, nei soggetti colpiti anche da HBV, in contemporanea o come sovrainfezione. Quest’ultima è una forma più aggressiva. In alcuni casi, l’infezione da HDV può diventare cronica e avere un decorso più grave rispetto a quello della epatite virale B. Il periodo di incubazione va da 2 a 8 settimane.
La prevenzione con il vaccino anti-epatite virale B protegge anche dal rischio di epatite virale D.

 

EPATITE VIRALE E - È causata dal HepatitisE Virus (virus HEV). L’epatite vitale E è un’infezione acuta, spesso autolimitante, molto simile all’epatite virale A. I casi cronici sono rari così come rare sono alcune forme fulminanti che si presentano in particolare nelle donne gravide, nel terzo trimestre di gravidanza. Il contagio avviene per via oro-fecale, e l’acqua contaminata da feci è il veicolo principale dell’infezione. Il periodo di incubazione va da 15 a 64 giorni. L’epatite virale E è presente in tutto il mondo: epidemie e casi sporadici sono stati registrati principalmente in aree geografiche con livelli igienici inadeguati. Nei Paesi industrializzati, invece, la maggior parte dei casi riguarda persone di ritorno da viaggi in Paesi endemici.