IL FUMO INTERFERISCE CON I LIVELLI DI FOLATI IN CIRCOLO?

Sì, a differenza dell’acido folico.

Alcuni studi condotti anche in Italia, hanno evidenziato che le concentrazioni sieriche di alcune vitamine del gruppo B, in particolare dei folati, sono inferiori nei fumatori rispetto ai non fumatori. Chi fuma in genere ha anche un apporto inadeguato di folati con la dieta dovuto a un basso consumo di frutta e verdura.

No smoking, be happy! E in gravidanza vale ancora di più

Ogni momento è buono per smettere di fumare ma una gravidanza è proprio l’occasione giusta e non solo per l’acido folico ma per fare del bene alla tua salute e quella del bimbo che verrà. Il fumo, attivo o passivo, produce nell’organismo moltissimi effetti dannosi sia per la mamma che per il feto e per il neonato.
Smettere di fumare in gravidanza è il più grande regalo che tu possa fare al tuo bambino (e a te stessa!). I pericoli associati al fumo in gravidanza sono significativi, e comportano un aumento di rischio di parto prematuro, aborto spontaneo e gravidanza extrauterina.

Inoltre, il fumo può danneggiare direttamente il feto: forse non lo sai ma quando si fuma vengono inalate oltre 4.000 sostanze chimiche dannose che dai polmoni della mamma raggiungono il flusso sanguigno. Da qui, attraverso la placenta e il cordone ombelicale arrivano al feto.

L’effetto principale riguarda la riduzione dell’apporto di ossigeno, essenziale per la corretta crescita del feto e del neonato. Un ridotto apporto di ossigeno può interferire con il corretto sviluppo dei polmoni, inoltre costringe il cuoricino del piccolo a pompare con una maggiore frequenza per sopperire alla carenza di questo elemento essenziale.

I danni del fumo si protraggono anche dopo la nascita: la nicotina assunta dalla mamma passa al neonato attraverso il latte materno rendendolo irritabile. Il fumo aumenta inoltre il rischio di morte in culla di almeno il 25 per cento.

(Fonte: Fondazione Veronesi)