VERREI ACCOMPAGNATA….

Mio marito o un altro familiare mi farà da interprete durante la visita.

Nella nostra esperienza di ginecologi a volte non esiste alternativa anche se la soluzione migliore sarebbe che la donna fosse da sola durante la visita o a colloquio con una mediatrice culturale e con il medico. Il fatto che l’interprete sia un familiare, può creare problemi sia per la donna (che deve rivelare informazioni riservate che riguardano la sua sfera intima) sia per il medico, che non ha la certezza di una traduzione corretta dei suoi messaggi. Capita spesso che l’interprete marito/familiare/amico parli di ciò che crede più giusto nella sua cultura a proposito della donna, anziché trasmettere realmente le domande del medico e le risposte della donna; possono – quindi - facilmente crearsi errori di comunicazione, con conseguenti errori nell’utilizzo del metodo contraccettivo e nell’aderenza allo stesso nel corso del tempo.