SPIRALE

Di cosa di tratta? Ma è efficace? Perché si chiama IUD?

Iniziamo dall’ultima domanda. La sigla IUD deriva dal termine inglese Intra Uterine Device cioè Dispositivo IntraUterino o DIU. Come funziona la spirale? Il meccanismo d’azione è multiplo e dipende dal tipo di spirale. Il dispositivo in sé, come mezzo meccanico, determina una reazione infiammatoria asettica da corpo estraneo, potenziata dall’aggiunta del rame che induce una serie di modificazioni dell’endometrio, la mucosa dell’utero, tale da impedire l’annidamento dell’ovulo. Il filamento di rame esercita anche un’azione diretta sugli spermatozoi, riducendone la vitalità e la mobilità per l’azione tossica del metallo. Esiste poi la spirale che libera ormoni e che agisce come i contraccettivi ormonali bloccando l’ovulazione. L’inserimento va fatto esclusivamente da un ginecologo di fiducia, nei primi giorni successivi alla mestruazione, comunque non oltre il 14° giorno, per avere la sicurezza di non intervenire su una gravidanza appena avviata. Dura, in genere, dai 20 ai 30 minuti, dopodiché ti verrà chiesto di riposare sdraiata per un certo tempo. La presenza della spirale non influenza le normali variazioni del ciclo mestruale Le donne che la usano affermano di non sentirla. Non appena viene rimossa, si ripristinano le stesse condizioni precedenti al suo inserimento e con esse la possibilità di fecondazione. Una spirale può rimanere nell’utero da 2 a 5 anni, dipende dalla donna e dal modello utilizzato. In genere, secondo le testimonianze non provoca nessun “senso di presenza” neppure durante il rapporto sessuale. Alcune donne si trovano molto bene, altre donne l’hanno tolta perché provocava irritazioni e infiammazioni.